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Estratto dall’articolo di Italia a Tavola del 24/07/2023 (www.italiaatavola.net)

Un viaggio sensoriale in Sicilia, una terra ricca di tradizioni agricole, dove i frutti tropicali come mango, avocado e papaya prosperano grazie alla posizione geografica e al clima mediterraneo

La Sicilia è una terra ricca di tradizioni agricole e di paesaggi mozzafiato. La sua favorevole posizione geografica e il clima mediterraneo permettono la produzione di prelibati frutti tropicali come il mango, l’avocado e la papaya. Le dolci brezze marine e il sole generoso coccolano gli alberi da frutto, conferendo loro un sapore intenso e una dolcezza irresistibile. I terreni fertili e la passione dei produttori siciliani si riflettono nella qualità eccezionale di questi frutti tropicali, che raccontano l’amore per la terra e il rispetto per la natura. Assaporare un mango, un avocado o una papaya siciliana significa immergersi in un’autentica esperienza culinaria, un viaggio attraverso i sapori e i profumi di questa splendida isola mediterranea.

Avocado in Sicilia: un successo sostenibile da gustare tutto l’anno

La Sicilia, tra tutte le regioni italiane, si sta affermando come il luogo in cui la vocazione all’avocado sta crescendo a ritmo più sostenuto. Già negli anni Settanta iniziarono i primi studi sulla sua coltivazione, come ci spiega Vittorio Farina, docente di Frutticoltura Tropicale e Subtropicale all’Università degli studi di Palermo. Negli ultimi anni, grazie a una richiesta crescente da parte del mercato, la coltura dell’avocado in Sicilia si è notevolmente espansa, talvolta superando addirittura l’offerta disponibile. Il frutto siciliano ha un’aromaticità complessa e peculiare che lo distingue dagli altri.

Ma c’è una differenza qualitativa tra gli avocado “imported” e quelli “born in Sicily”? «Sono stati effettuati studi per confrontare la qualità degli avocado coltivati in Sicilia con quelli importati. I risultati hanno evidenziato che gli avocado raccolti in Sicilia presentano valori molto simili a quelli importati e, pertanto soddisfano pienamente gli standard di mercato. In alcuni casi i nostri studi hanno evidenziato anche valori più equilibrati degli acidi grassi e un maggior livello di vitamine e minerali rispetto a quelli importati, indicando che gli avocado siciliani sono ricchi di componenti di alto valore nutrizionale. Inoltre, la filiera bio e la vicinanza dei mercati li rende più sostenibili» – afferma Vittorio Farina. Se in passato si trascurava l’aspetto della provenienza e dell’impatto ambientale legato alla filiera dell’avocado, oggi i consumatori sono più informati su queste tematiche. Queste considerazioni potrebbero spingere i consumatori a privilegiare il consumo di un frutto più sostenibile come quello siciliano, rispettando la stagionalità e informandosi sulla provenienza del frutto.

L’agricoltura siciliana rivoluziona la coltivazione dell’avocado

Il modello di coltivazione siciliano è ben diverso da quello dei Paesi sudamericani. Gli impianti di avocado dell’isola vengono gestiti seguendo le buone pratiche agronomiche, riducendo l’uso di pesticidi e altri interventi chimici e utilizzando anche tecniche di agricoltura biologica. L’irrigazione avviene tramite impianti a goccia per evitare lo spreco di acqua. Gli avocado vengono sempre raccolti a mano e, a differenza di quelli importati, non devono attraversare lunghi tragitti per arrivare al consumatore finale.
Il mango made in Sicilia: un frutto prelibato grazie al clima mediterraneo

La coltivazione del mango in Sicilia rappresenta una sfida affascinante che sfrutta le caratteristiche climatiche e ambientali della regione per offrire un frutto di alta qualità. Grazie all’impegno di ricercatori, produttori e aziende agricole, il settore della frutticoltura tropicale e subtropicale sta crescendo, offrendo nuove opportunità e alternative alle colture tradizionali, contribuendo così alla diversificazione e alla sostenibilità dell’agricoltura nel Sud Italia.

«La coltivazione del mango nei nostri ambienti del Sud Italia è stata possibile grazie agli studi che hanno valutato il comportamento del mango in un clima mediterraneo – prosegue il professor Farina – Il nostro mango, “made in Sicily“, inoltre, beneficia di una filiera più corta grazie alla vicinanza dei mercati di riferimento. Viene raccolto a uno stadio più avanzato di maturazione, il che determina una migliore qualità gustativa e nutrizionale».

Il mango disidratato che coniuga tradizione e innovazione

Recentemente, due progetti di ricerca triennali sono stati finanziati dalla Regione Sicilia attraverso la misura 16.1 del Piano di sviluppo rurale (Psr 2014-2020). I progetti, intitolati “Innovazioni genetiche, colturali e postraccolta per la filiera del mango in Sicilia” e “Tecnologie innovative di processo e di prodotto standardizzate e certificate per la filiera dei frutti tropicali”, hanno l’obiettivo di valorizzare il mango prodotto in Italia attraverso l’introduzione di innovazioni genetiche (certificazione e identità del materiale vivaistico), colturali (gestione sostenibile e precision farming) e di postraccolta (qualità e allungamento della shelflife), coprendo tutte le fasi della filiera produttiva dalla fattoria alla tavola.

Uno dei risultati preliminari di queste ricerche riguarda la disidratazione del mango siciliano. Prendendo spunto dalla tecnica antica dell’essiccazione al sole, è stata impiegata la disidratazione in corrente di aria calda per ottenere un prodotto nuovo, naturale, ricco di colore, aroma e gusto. Questo processo ha portato alla creazione di un mango disidratato che, oltre a essere delizioso, offre anche benefici per la salute.

Papaya siciliana: un frutto tropicale che conquista i mercati europei

Un’altra interessante opportunità è quella della papaya coltivata in Sicilia. Gli studi hanno dimostrato che le papaya coltivate in serra fredda nelle aree vocate della Sicilia presentano caratteristiche qualitative paragonabili a quelle coltivate in ambienti tropicali e subtropicali. Tuttavia, i risultati hanno evidenziato una vasta gamma di variabilità in termini di caratteristiche fisico-chimiche, capacità antiossidante e caratteristiche sensoriali, in modo dipendente dal genotipo. Nonostante alcune difficoltà legate alla gestione colturale, la coltivazione della papaya in Sicilia è possibile, ottenendo risultati produttivi e qualitativi promettenti. I frutti hanno trovato successo sul mercato interno, raggiungendo prezzi interessanti per i produttori, anche se le aree coltivate sono ancora limitate.

L’aumento della domanda commerciale e le caratteristiche uniche dei frutti fanno presagire un possibile ampliamento delle coltivazioni. Tuttavia, per poter affrontare con successo i mercati europei, è necessario perfezionare ulteriormente le tecniche colturali e la gestione post-raccolta. Alla luce di questi risultati, la ricerca continua attraverso ulteriori studi sulla gestione colturale, sulle prestazioni post-raccolta e sulle caratteristiche qualitative dei frutti, al fine di ottenere linee guida precise per la coltivazione di questa specie tropicale in condizioni di clima mediterraneo. Ciò consentirà di massimizzare il potenziale produttivo e la qualità delle papaya coltivate in Sicilia, aprendo la strada per un’espansione significativa del comparto e l’accesso ai mercati europei.

 

Articolo di Italia a Tavola: https://www.italiaatavola.net/alimenti/frutta-verdura/sicilia-terra-di-frutti-tropicali-tra-avocado-mango-papaya/97926/

Estratto dall’articolo di Terra e Vita del 27/01/2023  (edagricole.it)

La Sicilia, afferma il Direttore, Dario Caltabellotta punta sulle filiere. Frutti tropicali in primo piano.
Sicilia, poche misure per essere efficaci

Dario Cartabellotta

«C’è stata una grande condivisione degli obiettivi e una compattezza nelle scelte: puntiamo su poche cose ma su quelle che servono: agricoltura biologica, giovani e investimenti, sia per le aziende agricole che agroindustriali – spiega il dirigente generale del settore Agricoltura della Regione siciliana Dario Cartabellotta –. L’obiettivo è arrivare a quello che da vent’anni viene scritto nei regolamenti comunitari, cioè il trasferimento di valore aggiunto agli agricoltori. Negli ultimi tempi con i contratti di filiera di certo abbiamo iniziato ad andare in questa direzione».
«Vogliamo attrarre nuove realtà agroindustriali perché la Sicilia può produrre praticamente tutto, compresi i frutti tropicali – aggiunge –. Secondo l’ultimo rapporto di Unicredit l’agrifood Sicilia è arrivato a 9,3 mld di euro di fatturato, 20 anni fa eravamo a due.
E per spendere i soldi nei tempi previsti? «Bisognerà passare dalla proroga alla premura. Il fattore velocità diventa fondamentale, come amministrazione abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo fare bandi veloci in tempi veloci altrimenti regaleremo soldi alle Regioni più virtuose».

 

Il nostro amico Giornalista che ama definirsi gastronomade, esperto di frutti tropicali, ha dedicato uno spazio alla Sicilia e ai nostri progetti.
Il servizio sul numero di dicembre di Dolcegiornale dedicato alle decine di varietà di frutti esotici che si coltivano in Sicilia. Le schede dei frutti con le loro qualità e utilizzo in pasticceria, gelateria e arti bianche e gli indirizzi dei migliori produttori.
Grazie Vittorio Castellani.

 

 

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www.dolcegiornale.it